Antonio di Gennaro, 25 dicembre 2015

L’articolo di Foschini su Repubblica (Giudici contro scienziati la strana battaglia sulle origini della Xylella), riproposto nel post precedente, è avvincente, si legge come una spy story, ed è un buon punto di partenza per una riflessione, purché si faccia un po’ di ordine.

Il conflitto che viene raccontato riguarda almeno tre questioni che è necessario distinguere:

1)         le cause della moria degli olivi: da una parte c’è chi dice che è l’infezione da Xylella a produrla (1a); l’altra tesi è che si tratti invece di una sindrome complessa, che dipende da molti fattori, e in questo caso la lotta alla Xylella non risolve niente (1b).

2)         ammesso che si tratti della Xylella, la tesi sposata dalla Commissione europea è che per eradicare la malattia sia necessaria l’estirpazione della piante malate e il controllo dell’insettino che veicola il batterio, la sputacchina (2a); la tesi contrapposta dice invece che l’estirpazione degli olivi non è necessaria, e addirittura aumenta il rischio di infezione, e che è possibile una cura dolce, soft delle piante malate, con il ricorso a limitate potature (2b). La tesi 2b è in qualche modo collegata con la 1b.

3) sempre ammesso che l’agente patogeno sia la Xylella, resta da capire se l’epidemia ha cause naturali (3a), o sia stata provocata da comportamenti colposi (3b) o addirittura dolosi (3c) da parte di ricercatori e aziende con interessi nel settore.

I punti 1 e 2 dovrebbero rientrare nelle competenze della comunità scientifica, e la loro soluzione essere affidata al confronto critico tra ricercatori e tecnici. Invece, come in altri casi, prima ancora che questo confronto si sviluppi, le diverse tesi divengono materia di conflitto tra istituzioni (commissione europea e ricercatori mainstream da un lato, vs magistratura e ricercatori alternativi dall’altro), ed allora tutto diventa più difficile, perché il ragionamento viene sostituito dalla difesa a oltranza di posizioni di principio.

Il punto 3 introduce la possibilità di responsabilità umane, e qui vengono tratteggiati diversi possibili racconti: quello più semplice, dell’errore umano, o quello della  natura violentata che sfugge al controllo, come in Jurassic Park (3b), fino ad arrivare alla tesi del complotto, come in un romanzo di Umberto Eco (3c).

Il caso della Xylella è emblematico del conflitto tra scienza, istituzioni e società. Gli interessi in gioco sono concreti, e molteplici. La riflessione deve continuare, e la cosa difficile, come in altri casi, è controllare criticamente i diversi aspetti della questione.