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A Sorrento, un convegno organizzato dal Fondo ambiente italiano (FAI)  e dalla Associazione italiana di architettura del paesaggio (AIAP). Il taglio dell’iniziativa vuole essere concreto, incentrato sulle cose che si stanno facendo per il paesaggio in Campania. Sarà presentata la Scuola di paesaggio, un laboratorio che si svolgerà il prossimo maggio alla Baia d Ieranto, per l’apprendimento pratico delle tecniche di manutenzione dei nostri paesaggi storici: come si curano e si fanno vivere i terrazzamenti, i pergolati, gli arboreti tradizionali.

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Un incontro di riflessione sulla Laudato si, l’enciclica di Papa Francesco sulla cura della casa comune, organizzato dalla Delegazione di Napoli del Fondo Ambiente Italiano.

Interventi di Pasquale Colella, direttore della rivista Il Tetto, Antonio di Gennaro, agronomo territorialista,  Ugo Leone, presidente del Parco Nazionale del Vesuvio.

Sabato 5 marzo ore 17.00 – Casa Ascione, p.tta Matilde Serao, 19 (Galleria Umberto I)

Prenotazioni e informazioni: http://www.faiprenotazioni.it/eventi.php?delegazione=Napoli

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Il bambino afghano gioca nel campo sassoso fuori casa, nell’inverno di montagna. Indossa la maglia di Messi sopra il maglione di lana grossa, se l’è fabbricata con una busta di plastica. E’ un oggetto magico, portentoso, così lui diventa il piccolo eroe che trasforma il calcio in gesti invincibili di intelligenza e bellezza, in un’arte. In Venezuela da quarant’anni l’economista-musicista  José Antonio Abreu strappa migliaia di ragazzi alla morte violenta di strada con la musica classica, fondando orchestre giovanili. A Napoli, alla Sanità, i ragazzi si fabbricano il lavoro studiando l’arte, raccontando mirabilmente ai visitatori i tesori delle catacombe, la memoria antica nascosta nel sottosuolo del quartiere sofferente. Succede quindi che l’arte,  la cultura, la bellezza, lo sport  (quello praticato, non quello ciarlato) nelle terre difficili  del mezzogiorno del mondo, diventino l’energia positiva per innamorare per sempre i cuccioli alla vita, senza lagne, credendo ancora cocciutamente che il futuro c’è. Una cosa tremendamente seria.

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Starà sorridendo da qualche parte il maestro Rodari per il bambino che crea parole nuove e per la sua bravissima maestra. Riprendiamo allora la Grammatica della fantasia, fantastico, insuperabile librino.

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immagine da Theguardian.com

Locandina Museo del Mare 19 febbraio

Venerdì 19 febbraio, al Museo del Mare a Bagnoli, alle 17.00, si discute di due librini: “Breve storia dell’ambiente in Italia”, di Gabriella Corona, e “La terra ferita. Cronistorie dalla terra dei fuochi” del sottoscritto. L’idea è quella di cercare di tenerli insieme, i due livelli: come la questione ambientale si è sviluppata ed è stata affrontata a scala di paese; e come le crisi locali, come quella della terra dei fuochi, costituiscano un banco di prova spietato della nostra capacità reale di dare risposta, giorno per giorno, ai problemi e alle sofferenze del territorio. Soprattutto, un’occasione per incontrarsi.

 

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Mi chiedo perché sia così bello assistere ad una partita di questo Napoli. E’ evidente che non si tratta solo di calcio. Davanti ai tuoi occhi si svolge una manifestazione di intelligenza, un progetto collettivo che funziona, un gruppo di ragazzi di qualità che sta dando il meglio di sé, un leader competente, capace, di solida umanità. E’ una storia bella. Il rito emozionante del canto dei tifosi è un riconoscere e un ringraziare per tutto questo, al di là del risultato. In questo momento il gioco del Napoli è una delle manifestazioni migliori della cultura che questa città, se vuole, è in grado di esprimere.

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Quell’increspatura dello spazio lui l’aveva immaginata un secolo fa. E’ stata osservata ora, come atto finale di una catastrofe cosmica di sconfinata energia: lo scontro e la fusione di due giganteschi buchi neri. Quell’onda impercettibile, ha impiegato un miliardo di anni per giungere a noi. E’ il respiro, la vibrazione della maglia invisibile che innerva tutto l’universo, che tiene insieme le cose, che effettivamente lega il battito d’ali della farfalla, con il pulsare della supernova.

“Come si può mettere la Nona di Beethoven in un diagramma cartesiano? Ci sono delle realtà che non sono quantificabili. L’universo non è i miei numeri: è pervaso tutto dal mistero. Chi non ha il senso del mistero è un uomo mezzo morto.”

“Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno.”

“La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.”

“Non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati.”

“Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi.”

“Se verrà dimostrato che la mia teoria della relatività è valida, la Germania dirà che sono tedesco e la Francia che sono cittadino del mondo. Se la mia teoria dovesse essere sbagliata, la Francia dirà che sono un tedesco e la Germania che sono un ebreo.”

“È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.”

A.E.

 

Immagine ripresa da www.frascatiscienza.it

Antonio di Gennaro, 7 febbraio 2016

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Giulio Regeni, 28 anni, studiava i nuovi movimenti sindacali in Egitto; Valeria Solesin, 28 anni, i problemi del lavoro femminile nelle economie europee. Il suo ultimo articolo per il Corriere della Sera aveva titolo “Allez les filles, au travail!” (Avanti ragazze, al lavoro!). L’ultimo articolo di Regeni sul Manifesto, “In Egitto, la seconda vita dei sindacati indipendenti“. Una giovane donna, un giovane uomo che cercavano di capire, che pensavano avesse senso lavorare, impegnarsi, rischiare. Cittadini del mondo, armati solo di intelligenza e sorriso. Ora li sentiamo nostri figli, fratelli, nostre guide, loro che la vita la prendevano sul serio, e tornano alla memoria, in loro onore, i versi di Nazim Hikmet:

La vita non è uno scherzo,
prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’aldilà.
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non è uno scherzo,
prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini,
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.

La vita non è uno scherzo,
prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio,
pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli,
ma perché non crederai alla morte,
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.

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La viola e la pervinca, erano già lì, oggi, tra le foglie cadute nella selva. Piccole creaturine, le prime che vedo, in questo pomeriggio di sole d’inverno, di freddo e luce, che è già primavera.

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Lunedì 1 febbraio si presenta il mio libro sulla Terra dei fuochi, “La terra ferita”, Clean Edizioni. L’appuntamento è alle 18.00 al Vomero, alla libreria IOCISTO, a via Cimarosa, ai piedi delle scale che da Piazza Fuga portano a via Morghen. Presentano il libro due cari amici Francesca Santagata, ingegnere chimico, e Ottavio Ragone, direttore della redazione napoletana di Repubblica. Se non avete di meglio da fare…

REPUBBLICA.IT – Ecco le cronistorie dalla Terra dei fuochi.