Geppino Cilento, 1 ottobre 2017
Nel mentre inizio a scrivere queste note ancora non compare l’alba, ma non potevo dormire, nonostante queste giornate di intenso lavoro.
Mi si affollavano nella mente le immagini del trattore radiocomandato, che ieri nelle prime prove si è mosso leggero, potente e sicuro nei nostri uliveti con il carico disinvolto dello scuotitore, che si allunga ben equilibrato sulle altezze delle nostre piante.
Il nostro entusiasmo pensoso e soddisfatto.
Ma mi tornavano anche nella mente le ricerche affannose di una serata triste in cui Pietro, un nostro operaio, con il suo trattore non si trovava e non avrebbe fatto mai più ritorno a casa. Il suo ritratto ha campeggiato al centro del nostro frantoio gelosamente conservato dai suoi colleghi di lavoro, che quando finiscono di molire si dedicano alle coltivazioni.
Oggi voltiamo pagina rispetto a queste storie dell’asprezza della collina e della montagna, il 76% del territorio italiano, per i cui problemi si possono costruire tante soluzioni.
Che vivessimo in un sistema in cui problemi e soluzioni non si incontrano ce ne eravamo resi conto molte volte conto con Angelo Napoliello. Di qui la nostra decisione di non visitare più in maniera frettolosa le fiere della meccanizzazione agricola, per orientare qualcuno verso le problematiche a lungo irrisolte della collina e della montagna.
C’era e c’è nel nostro paese un grande bisogno di far incontrare
problemi e soluzioni, il Nord e il Sud, di mettere a lavorare insieme le forze sane. Giorni intensi a Bologna di lavoro a far incontrare i produttori dei trattori radiocomandati con quelli degli attrezzi agricoli ci portano al risultato delle prove di stamattina. E poi altre fiere e altri incontri, altre discussioni, altre prove e altre speranze.
Sottolineo questo aspetto, perché ritengo che ci sia un enorme bisogno di proseguire e intensificare questo impegno, che in questo caso sta sulle spalle di due pensionati, quali siamo io e Angelo Napoliello.
La collaborazione di due imprese, HYMACH e SPEDO, ha prodotto una bella macchina, che associa i requisiti della leggerezza e della potenza, della sicurezza e della efficacia, che affronta pendii pazzeschi senza scomporsi e cammina sulle reti di raccolta senza danneggiarle, che vibra le piante con buoni risultati e che non compatta i terreni per la sua leggerezza.
Ora abbiamo posto l’esigenza di associare alla macchina altri attrezzi agricoli, di proseguire la sperimentazione con attrezzi leggeri e rispettosi della vita della terra. Le macchine hanno bisogno sempre di essere migliorate.
Oggi mostriamo la macchina su terreni difficili, per cui chiediamo la collaborazione di quanti verranno, per non creare problemi di traffico.
Nel pomeriggio continua la discussione sui radiocomandati, ci occupiamo seriamente di concentrare la valutazione degli oli sugli antiossidanti benefici, che dovranno essere misurati nel frantoio, e di valorizzare gli scarti di produzione con impianti, semplici e non costosi di compostaggio.
Nel frattempo l’alba si è affacciata al mio balcone e la giornata ricomincia.
Mi auguro che tante persone di buona volontà si associno con umiltà e senso di collaborazione al nostro impegno per migliorare qualcosa.
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