Non so perché ma facebook non mi consente di condividerlo, e allora ho rubato un post dalla pagina facebook di Maurizio Fraissinet, che capirà

Da più di 25 anni, si sa, vivo in un condominio nel centro di una città di oltre 40.000 abitanti con un densità superiore alle 10.000 persone per chilometro quadrato. 
Mi considero fortunato quindi ad avere fuori al mio balcone degli alberi e un piccolo agrumeto di limoni di Sorrento.
Negli anni ho imparato a conoscere i vicini, di ogni forma animale. Ho seguito le vicende familiari. Ho salutato chi è andato via e chi è arrivato a sostituirlo. In questi giorni di inizio primavera c’è una grande agitazione, soprattutto tra i vicini con il corpo ricoperto di penne e di piume.
Carlo, il merlo, ha avuto un gran da fare per cacciare altri due maschi che insidiavano Carla, la merla. Non solo, da giorni passa gran parte del tempo a cantare nei posti più alti del giardino e si misura in intensità con un altro maschio, che vive però in un altro condominio.
Duccio, il Colombaccio, ha deciso di trasferirsi dal Pino d’Aleppo al Cedro del Libano e da giorni si infila tra le chiome di questo. Domenica l’ho visto insieme alla compagna su di un ramo. Non mi hanno notato. Si sono fissati a lungo, poi hanno spiccato il volo e sono andati via. 
Gino, il verzellino, era da un pò che non si vedeva. Pensavo fosse andato via, e invece eccolo posato sul ramo ancora spoglio dell’olmo. Non canta, prova a mangiucchiare le gemme appena spuntate.
Luigia, la passera mattugia, ormai non esce più, sta covando in un buco del muro al terzo piano e Antonio, il compagno, ha il suo da fare per cercare il cibo da portarle. Sono tornati infatti i Passeri d’Italia che negli anni scorsi sembravano essersene andati definitivamente. Gaspare, il passero, si mette spesso in posa sull’olmo a cantare, mentre Serena, la compagna, è anch’essa impegnata a covare in un buco, sempre al terzo piano.
Ornella, la cinciarella, non si vede più. Ero preoccupato, ma quando ho visto Raffaello, il compagno, ho capito che stava covando. Sono contento.
Anche Vera, la capinera, non si vede più. In compenso è attivissimo Francesco, il maschio. Anche lui sosta spesso sui rami dell’Olmo.
E’ tornato anche Gastone, il verdone. Non lo si è visto per tutto l’inverno. Ora però è sempre qua. Vola di continuo dall’olmo al leccio, e poi sul cedro e poi tra i limoni. Canta poco ma emette i suoi versi quando vola.
Ho fatto un po’ di conti è ho constatato che nel mio condominio sono presenti 30 nuclei familiari di esseri umani (Homo sapiens…si fa per dire), un nucleo familiare, rispettivamente di colombaccio (Columba palumbus), merlo (Turdus merula), capinera (Sylvia atricapilla), cinciarella (Parus caeruleus), passera mattugia (Passer montanus), verdone (Chloris chloris) e verzellino (Serinus serinus). Non ho ancora capito se i nuclei familiari di passera d’Italia (Passer italiae) sono più di uno. Oltre a Gaspare vedo ogni tanto un altro maschio. Non so come si chiama e potrebbe provenire da un altro condominio, così come risiedono in altri condomini vicini ma ci vengono a trovare spesso Gaetano, il gabbiano, Orazio, la gazza, Mario, la cornacchia, Geppo il gheppio, Gaia , la ghiandaia.
Sono andati via per trasferirsi nelle residenze estive un pettirosso, tutti qui lo chiamano il Rosso, Geppino, il codirosso spazzacamino, e Bartolo, il luì piccolo. 
Nella foto Gastone, il verdone

Maurizio Fraissinet