Antonio di Gennaro, 13 febbraio 2015

L’attuazione del decreto “Terra dei fuochi” segna un’altra tappa. Ieri il ministro delle politiche agricole Martina, il ministro dell’ambiente Galletti, e il ministro della salute Lorenzin, hanno firmato il decreto interministeriale per l’interdizione di alcuni terreni dall’uso agricolo, nei primi 57 comuni indagati, a seguito delle indagini dirette sui suoli e sulle produzioni agricole.

Le analisi di laboratorio hanno riguardato circa 43 ettari potenzialmente contaminati, identificati nella precedente fase di mappatura,  ricadenti nelle classi di rischio presunto più elevate, la 4 e la 5. Nel complesso, l’attività di mappatura preliminare aveva identificato un migliaio di ettari, quel 2% che tante polemiche aveva scatenato, classificati in 5 classi di rischio presunto.

Dei 43 ettari sottoposti ad analisi, 15,5 ettari sono risultati assolutamente idonei alle produzioni agroalimentari. Per altri 11,6 ettari la produzione agroalimentare potrà proseguire adottando determinate precauzioni colturali ed agronomiche. I restanti 15,8 ettari hanno evidenziato livelli di contaminazione dei suoli tali da motivare l’esclusione cautelare dall’uso agroalimentare, e sono quelli interessati dal provvedimento di interdizione. Alcuni di questi terreni già non sono al presente utilizzati per scopi agroalimentari. Per inciso, la superficie agricola nei 57 comuni indagati è di poco inferiore ai 50.000 ettari.

E’ da sottolineare il fatto che le analisi sulle produzioni agricole in tutti i 43 ettari sottoposti ad indagine diretta hanno evidenziato l’assenza di qualunque tipo di contaminazione. Questo significa che il provvedimento ha un carattere precauzionale, perché tutti i prodotti, anche quelli dei terreni interdetti, sono risultati in regola con le normative nazionali e comunitarie.

Come avvenuto per la precedente fase di mappatura, i dati catastali delle particelle agricole sottoposte ad interdizione saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale, e i risultati analitici saranno resi disponibili in rete.

Sempre ieri, il decreto del Consiglio dei ministri ha raddoppiato da 100 a 200 i militari impiegati per le esigenze legate alla Terra dei Fuochi, così come è stato incrementato di circa 170 unita il numero di quelli che saranno inviati a Caserta e a Napoli. I 200 militari saranno in campo per tutto l’arco dell’anno e dunque fino al 31 dicembre 2015. Nel frattempo, il Viminale ha puntualizzato come “nessuna risorsa finanziaria sia stata distolta dalle province della Campania per destinarla ad altri scopi”.

Pubblicato su Repubblica Napoli del 13 febbraio 2015 con il titolo “La Terra dei fuochi è meno di 16 ettari”