prova-dorchestra

Le primarie, poverine, non c’entrano. Le avevamo pensate quando credevamo che i partiti ci fossero ancora, ora è diverso. In fondo sono uno specchio, ci restituiscono l’immagine di ciò che siamo: una comunità, eterogenea e scombinata quanto vogliamo, che si sforza ancora di scegliere insieme una linea e un leader; o una guerriglia tra consorterie, l’una contro l’altra armata, che non condividono niente. Con quest’orchestra di pensieri nella testa, mi accingo a mettermi in fila, al seggio.