Cinquant’anni fa la Pacem in terris. In un mondo dilaniato dalla guerra fredda, l’esortazione : “Non si dovrà però mai confondere l’errore con l’errante…”.

L’errante è colui che sbaglia, ma anche colui che ricerca, il viaggiatore…

Prima c’era stata l’esortazione di Roncalli: ”Se incontri un viandante non chiedergli da dove viene: domanda dove sta andando”.

A rileggere l’enciclica, colpisce l’assonanza profonda con i principi di democrazia sociale, economica e politica  che sono alla base della costituzione repubblicana.

Penso che anche in giorni amari come questi, il senso del nostro lavoro, il contributo infinitesimo all’avanzamento dell’interesse generale, del bene comune, rimanga quello di costruire ponti, alleanze tra diversi.

La vita è breve, non credo convenga mai azzerare tutto: occorre il coraggio e l’immaginazione per risolvere i problemi utilizzando in modo nuovo i mattoni dei quali già disponiamo: l’intelligenza, l’umiltà di riconoscere e valorizzare il lavoro di chi ci ha preceduto.